Le Isole Tremiti, luogo di confino e di confine, hanno molte vicende da raccontare che si perdono sin dalla notte dei tempi. Tra queste, c’è sicuramente la storia di resistenza dei canonici lateranensi agli assalti delle truppe ottomane di Solimano II. L’arcipelago delle Tremiti, per la sua particolare posizione nel mar Adriatico, è stato particolarmente soggetto a scorrerie e incursioni da parte di pirati e popoli vari. Per questo, nel corso dei secoli, gli ordini monastici che hanno abitato sulle isole Tremiti si sono impegnati nella costruzione di imponenti opere di fortificazione dall’incredibile fascino.
Isole Tremiti: la resistenza all’assalto turco:
Solimano II, figlio del più celebre Solimano Il Magnifico che gettò l’Europa nel terrore alcuni decenni prima per le incursioni saracene organizzate dall’ammiraglio Barbarossa dalle coste nord-africane verso importanti porti d’Europa, tentò di conquistare le isole Tremiti nel 1567. Convinto di poter assaltare facilmente l’isola di San Nicola e di potersi riscattare dalla pesante sconfitta subita a Malta due anni prima, Solimano II mandò verso le isole dell’Adriatico un’imponente armata di 150 galere. Giunta in Adriatico, la flotta turca tentò prima di assaltare Pescara che si difese bene e poi durante la discesa verso le Tremiti di compiere incursioni lungo la costa abruzzese-molisana, saccheggiando alcune località, tra cui Vasto e Ortona. Dopo aver depredato Sant’Agata, possedimento tremitense, i turchi si spinsero fino a Serracapriola, dove però vennero sconfitti. La mattina del 5 agosto 1567, gli abitanti delle isole Tremiti, scorsero nelle loro acque un gran numero di velieri e compresero che i Turchi erano ormai alle porte. Venne dato immediatamente l’allarme, soldati e canonici si organizzarono per difendere le isole Tremiti.
In assenza dell’abate, don Angelo da Piacenza, protagonisti della resistenza furono don Paolo di Ribera, il Priore don Marco da Piacenza e don Ubaldo da Napoli. Il luogo dove si consumò la vicenda è il Castello dei Badiali sull’isola di San Nicola, fortezza fortemente voluta e costruita dai canonici lateranensi, che subì l’assalto da parte di 50 galere ancorate tra l’isola di San Nicola e le Pelagose e altre 50, ancorate invece a San Domino. La resistenza tremitense vide schierati monaci, laici e militari tutti posizionati lungo la cinta muraria dotati di armi bianche ed archibugi. Sulla foce del fiume Fortore, il capitano Cola di Vico al comando di una fregata tremintense, abbordava le galere turche che si erano arenate e sopraggiungeva anche una milizia del Viceré di Napoli. L’assedio durò per tre giorni, senza alcun successo da parte dei Turchi che quindi decisero di salpare le ancore e ritornare in Patria. Alcuni Turchi furono lasciati al loro destino nella fretta della partenza infatti alcuni morirono e altri caddero prigionieri. Il tentativo di conquista da parte dei Turchi dell’arcipelago delle Tremiti fallì miseramente. Oltre alla caparbietà e al coraggio dei monaci e dei laici tremintensi, l’imponente complesso di mura delle isole Tremiti fu cruciale ad arginare questo tentativo di conquista turco nel mar Mediterraneo.
Photo credits:
Foto di florin_glontaru da Wikimedia
24 Luglio 2023
Curiosità e Tipicità
29 Maggio 2023
Curiosità e Tipicità
26 Aprile 2023
Curiosità e Tipicità
Prenota online il traghetto per le Isole Tremiti, scegli TraghettiPer e risparmia