Siamo nella splendida cornice delle isole Tremiti in Puglia, oggi però non vogliamo parlarvi di quanto è bello il suo mare, le sue spiagge o sulle tantissime attività che offre l’isola.
Oggi ti racconteremo le leggende che si tramandano di generazione in generazione tra gli abitanti di questo arcipelago e che hanno come protagonista il famoso scoglio di Cretaccio. Per saperne di più non ti resta che continuare a leggere il nostro articolo!
Quali curiosità tratteremo in questo articolo
Cretaccio è un enorme masso di creta nel bel mezzo del mare e che separa l’isola di San Domino da quella di San Nicola. Misura ben 30 metri di altezza, largo 200 metri ed è lungo 400. È sicuramente una delle attrattive delle Tremiti.
Nel tempo il mare e il vento lo hanno modellato regalandogli la forma uniforme e arrotondata di oggi. Un piccolo isolotto potremmo definirlo, ma completamente deserto. Qui infatti non è nato nulla ed è visitato per lo più dalle colonie di gabbiani dell’isola. In molti credono che man mano dovremmo abituarci a dire addio a questo scoglio, il mare infatti pian piano lo sta facendo scomparire.
Resterà però per sempre vivido nei ricordi degli abitanti di queste isole, che raccontano di strane storie e leggende di fantasmi legate al Cretaccio.
Un’antica leggenda che circola tra gli abitanti delle isole Tremiti, racconta che nelle buie e fredde notti d’inverno, quando il mare è in tempesta, sullo scoglio del Cretaccio si possa avvistare il fantasma di un vecchio uomo, forse un carcerato fuggito da galera che corre urlando disperatamente sul perimetro dello scoglio alzando il braccio al cielo in cui tiene la sua stessa testa mozzata.
Un’altra leggenda legata allo scoglio del Cretaccio è la credenza che nelle gelide notti di luna piena sullo scoglio nero a pochi metri da il Cretaccio, appaia il fantasma della figura esile di un’anziana signora impegnata a filare la lana. Da qui il soprannome di scoglio della Vecchia.
Queste leggende aiutano ad accrescere il mistero e il fascino delle Tremiti e ad attirare la curiosità dei molti visitatori che vengono a trascorrere le loro vacanze nell’arcipelago.
Sono parte della cultura e delle tradizioni del posto, per questo meritano di essere tramandate e salvaguardate. In fondo le isole Tremiti sono legate al mito e alla leggenda fin dalla loro nascita.
Basti pensare all’origine del loro nome, le isole infatti sono anche conosciute come Diomedee in quanto si racconta che il mitico eroe greco Diomede citato nell’Iliade di ritorno dalla battaglia di Troia passò di qui e ne fece una colonia che prese proprio il suo nome.
Alla sua morte la leggenda vuole che il suo corpo venne seppellito proprio qui, sull’isola di San Nicola per la precisione in quella che oggi è conosciuta come la Tomba di Diomede, una costruzione di origine ellenica.
Sull’isola è ancora possibile udire il pianto dei valorosi compagni di guerra di Diomede, che la dea Venere avrebbe trasformato in uccelli. Le diomedee appunto, sono una particolare specie di gabbiani il cui verso ricorda quello del pianto.
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Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay
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