Alle isole Tremiti c’è una traccia significativa dell’influenza dell’architettura romanica-pugliese. Stiamo parlando del Santuario di Santa Maria a Mare, una delle più note mete turistiche dell’isola di San Nicola e abbazia dal preziosissimo valore storico e spirituale. Qui, a dispetto del tempo e delle razzie compiute anticamente, sono conservate ancora opere d’arte di indiscusso splendore. Le forme regolari dell’’architettura romanica furono mescolati con stili derivanti dall’arte bizantina e araba.
Dove ammirare l’arte romanica alle isole Tremiti:
Sulla sommità dell’isola di San Nicola sorge il maestoso Santuario di Santa Maria a Mare, costruito attorno al IX secolo dai monaci benedettini. Nell’ XI secolo acquisì molta fama fra i fedeli che la elessero come meta di pellegrinaggio, e le ricchezze raccolte consentirono ai monaci di ricostruirla secondo i canoni dell’arte romanica pugliese. I contrasti con l’Abbazia di Montecassino, da cui il santuario è sempre dipeso, causarono la cessione della chiesa ai monaci Cistercensi di Santa Maria di Casanova a Pescara. Tuttavia, l’edificio fu lasciato al completo abbandono dopo che il pirata Almogavaro riuscì ad assaltarla e depredarla. Successivamente, fu restaurata dall’ordine dei Canonici Regolari a cui venne affidato il Santuario su volontà di Papa Gregorio XII.
Il Santuario di Santa Maria a Mare è uno degli esempi più alti dell’arte romanica sviluppatasi sul versante meridionale in Italia, con i suggestivi chiostri, i cortili interni e le splendide decorazioni.
Una gradinata di 35 scalini conduce alla facciata della Chiesa in pietra d’Istria, che porta con sé gli ultimi restauri eseguiti dai Canonici Regolari Lateranensi e le tracce dell’assalto dei cannoni inglesi quando, durante l’impero napoleonico, i seguaci di Murat si rifugiarono all’interno dell’edificio.
Un’ampia portone accoglie i visitatori, decorato con un portale dai bellissimi rilievi raffiguranti Maria Vergine con angeli e santi, circondati da motivi floreali. Il tutto è sormontato da un elegantissimo rosone.
L’ interno della Chiesa presenta tre navate longitudinali con doppio ambulacro. Questo ambiente è reso suggestivo dal magnifico mosaico pavimentale risalente al XI e al XII secolo. È composta da cornici tonde di linee concentriche a zig-zag, in sui sono riportate figure animali di uccelli (tra cui la famosa diomedea, simbolo delle isole Tremiti) o pesci che rimandano a simbologie legate a Cristo e ai miti di Diomede e Afrodite. Sul presbiterio troviamo invece alte figure zoomorfe come cervi, aquile, leone e grifoni, che incarnano ognuno una virtù del Cristo: forza, giustizia, trionfo contro il demonio.
Alzando lo sguardo ci si lascia catturare immediatamente dal polittico sull’altare maggiore, risalente al XV secolo, proveniente dalle prestigiose botteghe veneziane. I suoi trafori e le sue dorature arricchiscono un lavoro d’intaglio suggestivo, plasmato plasmati per raffigurare l’Assunzione della Vergine con gli Apostoli.
Su una tavola è conservata invece una magnifica Croce Lignea che richiama l’arte greco-bizantina. Ai lati del Cristo crocefisso sono stati raffigurati Maria e l’apostolo Giovanni, mentre sulla parte posteriore troviamo al raffigurazione dell’Agnello di Dio.
Infine, una nicchia in fondo alla navata sinistra accoglie la splendida statua lignea di Santa Maria a Mare. Probabilmente realizzata nel XII secolo e ispirata all’arte bizantina, raffigura Maria con il bambino in braccio, entrambi di pelle bruna.
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